Sempre più aziende, nel nome dell’innovazione, dell’agilità e del risparmio, hanno scelto di migrare le proprie infrastrutture ed applicazioni dai data center on-premise al cloud. L’Infrastructure-as-a-service (IaaS) e Platform-as-a-service (PaaS), stanno quindi diventando modelli estremamente diffusi.
Il panorama del cloud computing è sempre più vasto ed i provider di servizi cloud moltissimi, ma oggi andremo ad analizzare degli aspetti di quelli che potremmo definire i BIG 4 del cloud: Aws, Microsoft Azure, Google Cloud Platform e Alibaba.
Quote di mercato
Nonostante siano i quattro provider più importanti in realtà le loro quote di mercato si differenziano parecchio, come possiamo apprendere dai dati forniti da Synergy Research Group per il terzo quadrimestre del 2020:
Amazon AWS e Microsoft Azure continuano a rappresentare oggi oltre la metà del mercato mondiale.
AWS ha circa il 33% di quota di mercato dell’infrastruttura cloud, la quota di Microsoft è superiore al 18% mentre Google Cloud Platform è circa al 9%
Alibaba e Tencent stanno invece crescendo più rapidamente del mercato complessivo e stanno guadagnando quote di mercato. Insieme rappresentano attualmente l’8% del mercato.
Gli altri fornitori di cloud nella classifica dei primi dieci sono IBM, Salesforce, Oracle, NTT e SAP che, sommati ai big four, rappresentano l’80% del mercato mondiale. Il restante 20% proveniente da una lunga serie di piccoli fornitori di cloud o grandi aziende con solo una piccola posizione nel mercato.
Queste quote rappresentano una media globale, in realtà cambiano moltissimo per esempio se prendiamo in considerazione il mercato APAC, dove si sta svolgendo una lotta all’ultimo sangue tra Amazon AWS, Azure e
Alibaba.
Ognuna di queste piattaforme ha caratteristiche diverse, dei prodotti e delle funzionalità diverse ed ovviamente anche un prezzo ed un sistema di prezzistica diverso.
Il confronto tra queste piattaforme potrebbe vertere su ognuno di questi aspetti ma oggi andremo ad analizzare uno di quelli che più spesso interessa al cliente, ovvero il costo del cloud. Fare un confronto chiaro sui prezzi può essere complicato in quanto tutti e tre offrono modelli di prezzo leggermente diversi e scontistiche differenti, sebbene AWS, Azure e Google Cloud applichino una tariffazione al secondo e mettono a disposizione un calcolatore di prezzi. Naturalmente non tutti i clienti pagheranno il prezzo di listino, soprattutto a livello aziendale, dove gli sconti sui volumi possono essere negoziati con i rappresentanti di vendita.
AWS – Amazon Web Services
AWS come abbiamo visto detiene tuttora la maggior quota di mercato del settore cloud, questo per diverse ragioni, sicuramente la sua presenza sul mercato dal 2006, ma anche le centinaia di prodotti che offre che si adattano a qualsiasi settore.
Il sistema di prezzi di AWS è principalmente”pay as you go”, ovvero il cliente paga per quello che effettivamente utilizza. Non c’è quindi un costo fisso mensile ma un costo effettivo, questo lo rende alle volte difficile da calcolare ma si può dire che è sicuramente personalizzato e più corretto.
Il cliente potrà anche stipulare un contratto a medio-lungo termine con Amazon AWS, questo gli permetterà di ridurre i costi anche del 75% . Inoltre il sistema di prezzi è impostato per garantire un risparmio in base all’utilizzo: più servizi vengono utilizzati meno costa. Come abbiamo premesso nel precedente paragrafo i prezzi non sono fissi, ma soprattutto nel caso di grandi volumi e di enterprise i prezzi saranno concordati con i rappresentanti Amazon.
In base alle esigenze comunque si potrà stimare il costo mensile attraverso il calcolatore di Amazon.
Microsoft Azure
Anche per quanto riguarda Azure il sistema di pagamento può essere “pay as you go” oppure sarà possibile stipulare un contratto annuale o triennale con i relativi sconti, scegliendo i servizi che si desiderano utilizzare, in questo caso fino al 56% per il contratto triennale.
Poiché vi vengono addebitati i servizi che selezionate, dovrete ricordarvi di spegnere manualmente quei servizi che non sono in uso, che altrimenti vi verranno comunque addebitati. (A questo proposito vi consigliamo di leggere il nostro articolo riguardante la Cloud Optimization, su come abbiamo fatto risparmiare 1mln di dollari ad un nostro cliente. )
GCP – Google Cloud Platform
I prezzi di GPC sono sempre stati tendenzialmente più vantaggiosi rispetto ai competitor, anche in questo caso ovviamente si dovrà pagare per l’utilizzo effettivo ed è stata proprio Google ad introdurre la formula “pay per second”, in seguito adottata anche da altri provider.
Alibaba
Le politiche di prezzo di Alibaba sono anch’esse abbastanza “friendly”. In questo caso esistono sconti speciali per gli abbonamenti, ma in alternativa si potrà anche scegliere di pagare solo per i servizi che si stanno utilizzando.
Con Alibaba esistono politiche di fatturazione diversificate e si può scegliere quella che si adatta al budget nel miglior modo possibile. Inoltre per gli utenti aziendali che pagano tramite banca la tassa di gestione è coperta dalla società.
Tutti i provider offrono dei crediti per iniziare o dei piani gratuiti, soprattutto per aggiudicarsi le startup.
ServizioCloud Optimization
Ci avvaliamo dei migliori servizi disponibili sulle piattaforme di Cloud Computing, ponendo un occhio di riguardo all’ottimizzazione dei costi delle infrastrutture.
ApprofondisciUn piccolo esempio per confrontare i prezzi dei quattro cloud provider.
Abbiamo ideato un’infrastruttura semplice ma variegata allo scopo di confrontare quante più risorse offerte dai diversi cloud providers.
L’infrastruttura è composta da un backend che gira su un server general purpose. Il front end invece gira su 2 container. Per i container ci affidiamo ai rispettivi servizi managed di docker.
Per il database utilizziamo MySql, i database hanno 4vCPU e 8Gb di RAM. Anche in questo caso ci affidiamo ai vari servizi offerti dai cloud providers per gestire i database.
Infine l’infrastruttura prevede una risorsa per lo storage dei dati ed un load balancer che gestisce le connessioni da internet e termina il certificato ssl. Tutte le risorse sono posizionate in Europa.
La nostra infrastruttura ipotetica sarà quindi così strutturata:
- Backup: object storage (100GB)
- Database: DB server (MySQL)
- Backend: virtual machine (4vcpu 8GB)
- Frontend: containers 2x (2vCPU 4GB)
- Load Balancer
I prezzi sono stati calcolati in USD.
Possiamo osservare come i prezzi rimangano sostanzialmente equiparabili ma Alibaba risulti il più vantaggioso per questo tipo di infrastruttura. Anche Google Cloud Platform rimane competitivo rispetto ai due colossi Azure e AWS, che invece si configurano invece come i più costosi.
Nonostante i costi più alti Azure e AWS riescono a rimanere fortemente competitivi perché sono i player che al momento possiedono e forniscono le suite cloud più ampie e variegate e possono contare su una base clienti fortemente fidelizzata.
In THE I utilizziamo ampiamente AWS, GCP e Azure ma poniamo sempre un occhio di riguardo anche alle altre piattaforme, in particolar modo Alibaba che sta conquistando il mercato APAC e sicuramente nel prossimo futuro cercherà di conquistare anche la regione EMEA.
Se stai considerando di migrare la tua infrastruttura su cloud ti consigliamo di tenere in considerazione, oltre ai costi, i pro ed i contro di ogni provider.
THE I può aiutarti a ponderare questa scelta, contattaci per una consulenza gratuita.
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ApprofondisciFonti dei dati sulle quote di mercato:
AWS and Alibaba Lead the APAC Cloud Market; Microsoft Chasing Hard; Tencent and Google Follow